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Visualizzazione dei post da 2011

I nostri canti tradizionali natalizi

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In Italia ci sono due famosi canti tradizionali di Natale, che celebrano la nascita di Gesù: uno è “ Quando nascette ninno”, ed è in napoletano, scritto nel 18° secolo da Sant'Alfonso Maria de Liguori, allora vescovo di Sant'Agata dei Goti, un antico borgo in provincia di Benevento. Da questo canto deriva “Tu scendi dalle stelle”, il più famoso canto natalizio italiano.  Eccone due esecuzioni:  Quando nascette ninno  della Nuova Compagnia di Canto Popolare  e Tu Scendi dalle Stelle cantato da Luciano Pavarotti I testi completi sono più lunghi e in genere vengono cantate solo alcune strofe: di seguito vi riportiamo i testi dei due canti, con la traduzione in italiano del testo napoletano. Buon ascolto e Buon Natale! Quando Nascette Ninno Quanno nascette Ninno a Betlemme, era notte e pareva miezojuorno... Maje le stelle, lustre e belle, se vedèttero accussí... e 'a cchiù lucente, jette a chiammá li...

La ricetta dei "befanini"

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L'altro giorno a scuola abbiamo preparato insieme i "befanini", biscotti tradizionali delle feste natalizie. Il nome deriva da Befana, che è quella donna vecchia e brutta che viene la sera del 5 gennaio (vigilia dell'Epifania) a cavallo di una scopa per portare doni ai bambini. In passato, questi biscotti venivano fatti in casa per l'occasione, ma ormai si possono trovare tutto l'anno dai fornai e pasticceri della lucchesia. La ricetta che Eva ci ha proposto è la seguente: Ingredienti 1 kg di farina 00 1/2 kg di zucchero 4 uova 1/2 kg di burro 2 bustine di lievito succo di 1/2 arancia Istruzioni Mettere la farina, aggiungere gli altri ingredienti (il burro deve essere morbido per amalgamarsi bene con il resto) e impastare il tutto. Una volta raggiunto un impasto omogeneo , stendere con un mattarello ad un altezza di circa 5 millimetri e tagliare i biscotti con le apposite formine. Sbattere un uovo e con un pennellino da cucina spennellare i biscotti e poi co...

Tagliatelle di farina di castagne

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Visto che siamo in periodo di castagne mi fa piacere pubblicare questa ricetta per preparare la pasta con farina di castagne (o di neccio, come si dice a Lucca). Tagliatelle di farina di castagne Ingredienti per 8 persone: 350 grammi di farina di castagne 200 grammi di farina di frumento 2 uova 200 grammi di ricotta di pecora 50 grammi di pecorino o parmigiano grattugiati Sale e pepe Istruzioni Si setacciano le due farine insieme per mescolarle bene, facendone un mucchio sul tavolo: fare poi una cavità al centro e aggiungervi le uova, un pizzico di sale e un po' di acqua tiepida. Mescolare dapprima con una forchetta le uova con l'acqua, aggiungendo via via della farina, poi continuare con le mani finché la pasta diventa omogenea, liscia ed elastica. A questo punto farne una palla e avvolgerla in una pellicola, facendola riposare per mezz'ora circa. Poi stendete la pasta in una sfoglia sottile ma non troppo, e lasciatela asciugare un pochino, ma non troppo. Dopo t...

L'ultima di Ivano Fossati

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Un grande cantautore italiano, Ivano Fossati, ha pubblicato il suo nuovo album con alcune belle canzoni che ci raccontano in modo poetico la realtà del nostro tempo. Fra queste vi voglio proporre “ Quello che manca al mondo” Quello che manca al mondo è un poco di silenzio quello che manca in questo mondo è il perdono che non vedo e non sento tutta la gente intorno sogna di cavalcare il temporale quello che serve alla vita è acqua e sale io non sono quell'uomo che aveva un sogno che ne è stato dei sogni di questo tempo? Di che cosa parliamo in questa vita? Di che cosa nutriamo i nostri figli? Quello che mancherà domani è un monumento all'uguaglianza quello che manca già stanotte sono mille parole d'amore perché c'è gente che parla d'amore in una lingua morta, sono vivi e gli basta e sanno aspettare, ma in questa estate che sembra piuttosto dicembre non tutto va bene oppure s...

Il porto di Lucca - the port of Lucca

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Forse non tutti sanno che Lucca aveva un porto fluviale, attivo dall'epoca romana fino alla fine dell'800, che si trovava a Sud della città, nella zona di Via della Formica a San Concordio. Il nome Formica deriva probabilmente dal latino “forma”, termine che indicava una suddivisione del territorio. Il porto era lungo 68 metri e largo 16, con una darsena di 10x5 metri, 4 scali di attracco e un magazzino per le merci. Il canale della Formica era collegato al mare, a Firenze e a Pisa attraverso l'Arno dove giungeva attraversando il padule di Bientina. Perhaps you did not know that Lucca had a river port, in operation since the Roman era and till the end of 1800, which was located south of the city, in the suburb of San Concordio adjacent to Via della Formica. The name Formica probably derives from the latin “forma”, which was a Roman term to define land distribution. The port was 74 yards long and 17 wide, with a dock of 11x4,5 yards, 4 mooring places and a warehouse. The Fo...

Le “mondine” nel borgo antico – la festa della castagna a Colognora di Pescaglia

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Ieri, domenica 23 ottobre abbiamo colto l'occasione di andare, insieme con i nostri studenti, alla festa della castagna a Colognora, il borgo ormai reso famoso dal Museo del Castagno e dalla presenza nel cinema come scenario del film di Spike Lee, Miracolo a Sant'Anna. Siamo partiti da Lucca alla 2 del pomeriggio e siamo arrivati a Vetriano, il paese prima di Colognora, dove abbiamo lasciato le nostre macchine e utilizzato il servizio della navetta per arrivare fino al paese: questo perché la splendida giornata era molto invitante e c'era una gran folla di visitatori. Colognora è un piccolo borgo a 600 metri di altezza nella media valle del Serchio, circondato da boschi di castagni e uliveti. E' un luogo particolare, fra collina e montagna, dove il castagno e l'ulivo quasi convivono. Il fascino di questo luogo è dato anche dai cipressi che si incontrano lungo la strada tortuosa che sale dal fondovalle e dai panorami che si possono vedere durante la salita. Ar...

Idelfonso Nieri e la cultura popolare lucchese

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Idelfonso Nieri (1853-1920) fu un letterato e filologo lucchese, che si dedicò alla raccolta e alla divulgazione delle espressioni del popolo, sia in prosa che in poesia. La sua opera è essenziale per la conservazione e la trasmissione in forma scritta di una cultura, che oggi sarebbe ormai dimenticata. Tra i suoi lavori c'è un libro dal titolo "Cento racconti popolari lucchesi", che fu pubblicato per la prima volta nel 1906. Di queste storie, alcune vere, altre di fantasia, di contenuto comico o moralistico, per spiegare un proverbio o una frase comune, ne ho scelta una, che nella sua ingenua semplicità, ha anche un valore patriottico. Il linguaggio è originale e alcune parole sono vernacolari e non più in uso, ma la storia è pienamente godibile anche oggi. Ma che pretensioni!.....- Venticinque o trent'anni fa giù per il nostro piano c'era un uomo che aveva preso moglie di fresco. Dir che fosse un cattiv'omo, non si potrebbe dire, ma delle volte era un po...

Un libro sugli emigrati italiani in Australia

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Poco tempo fa ho incontrato di nuovo un simpatico gruppo di studenti australiani, appassionati della lingua italiana: sono Gail, Sandra, John, Roger e Jane di Melbourne. Ho ricevuto da loro in regalo un bellissimo libro, per il quale li ringrazio di cuore. Il volume è una testimonianza storica e fotografica dell'emigrazione italiana in Australia, e si intitola, appunto, "Per l'Australia - The Story of Italian Migration" , scritto da Julia Church. L'ho subito sfogliato avidamente e ho notato la sua completezza, la ricchezza di immagini di ogni momento della vita dei migranti italiani : la partenza, la speranza, la nostalgia, i mestieri più vari, il ricongiungimento con i familiari, la musica, la danza, la cucina, l'allegria........ Not long ago I met again a nice group of Australian students, all enthusiasts of our language: Gail, Jane, Sandra, John and Roger from Melbourne. On the last day before going back home they gave me as a present a marvellou...

Luminara 2011 - una bellissima emozione

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Ecco, ieri abbiamo avuto la prima vera pioggia autunnale - e con la temperatura di oggi penso che si possa dire che l'estate 2011 stia davvero finendo...sono comunque soddisfatta però, perché quest'anno non si è avverata la tradizione (quasi fissa) che vede le prime piogge manifestarsi la sera del 13 settembre, quando a Lucca si festeggia la Santa Croce con l'inevitabile conseguenza che la festa (appuntamento irrinunciabile per i lucchesi doc, anche se il tempo è bruttino) si trasforma in un fuggi-fuggi generale...quest'anno per fortuna no, il 13 settembre era una serata estiva a tutti gli effetti, con cielo stellato e luna quasi piena, e la Luminara, insieme ai successivi fuochi artificiali, ci hanno regalato delle emozioni impareggiabili. Ecco alcune foto della serata: Yesterday we had the first autumn rain, and with today's temperature I think the summer of 2011 is ending........I am quite satisfied though, as this year the almost stable tradition of the first r...

Settembre, il mese del ripensamento

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Lo scorso anno, esattamente il 15 di ottobre, ho iniziato a pubblicare le strofe della canzone dei 12 mesi di Francesco Guccini, una ogni mese. Ora siamo arrivati all'ultima, dedicata a settembre, che è propositiva di nuovi progetti e possibilità, seguita dalla strofa usata come ritornello, che riassume la visione poetica del cantante sul tempo che passa Poi il video completo della canzone eseguita dal vivo: è una registrazione di anni fa, ma molto buona. A seguito ho messo anche il testo completo in italiano. Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull'età, dopo l'estate porta il dono usato della perplessità... Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità..... O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia. Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale, la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare... Last year, precisely on October 15, ...

Chet Baker e Lucca

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Immaginatevi di passeggiare sulle mura di Lucca e di passare di fronte alle carceri di San Giorgio, da una cui cella arriva il suono fluido e suadente di una tromba : chi la suona è Chet Baker, un grande del jazz incarcerato in seguito a una condanna per uso di droga. E' quanto avveniva tra il 1960 il 1961, quando Chet Baker risiedette a Lucca (occupò per lungo tempo la camera n. 15 dell'Hotel Universo) e animò con la sua grande musica e la sua irrequietezza la vita della città e dei locali versiliesi, la Bussola e il Bussolotto, dove i suoi fan lo seguivano in entusiasmanti jam sessions. Riguardo all'episodio che lo fece condannare alla prigione, la notizia è che fu trovato dalla polizia in una stazione di servizio a San Concordio, ferito e sanguinante nel tentativo di farsi un'iniezione di stupefacente. Nel clamoroso processo che ne seguì Chet Baker fu infine condannato a 16 mesi di reclusione. Si dice che quando entrò in prigione, la guardia chiese se pote...

Giuseppe Giusti scrive a Dante Alighieri

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Andando a Montecatini Alto, non si può non notare l'attaccamento di quel borgo al poeta Giuseppe Giusti (1809-1850), che vi risiedette nella casa vicino alla chiesa, e a cui è dedicata la piazza principale. Per curiosità sono andato a cercare le opere del Giusti, vissuto nella prima metà dell'ottocento: si tratta di poesie dal carattere piacevole, a volte pungente, a volte malinconico, con argomento la vita nella provincia toscana nei suoi vari aspetti - l'amore, la religione, i rapporti sociali, la politica.... E ne ho trovata una che mi è particolarmente piaciuta : è un sonetto di argomento politico dedicato a Dante, il sommo poeta. Il Giusti fa un paragone tra la situazione dell'Italia del 1848, e quella di Firenze nel Trecento, quando Dante fu costretto all'esilio per le sue idee. A DANTE Allor che ti cacciò la parte Nera Coll'inganno d'un Papa e d'un Francese Per giunta al duro esiglio, il tuo paese Ti diè d'anima ladra e barattiera: E ciò per...

Amerigo (L'emigrazione italiana)

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Per ritornare al tema dell'emigrazione, vorrei proporre questa ballata di Francesco Guccini dedicata al fratello di suo nonno, Amerigo, che emigrò in America nel secolo scorso e ritornò a casa dopo qualche anno senza aver fatto molta fortuna, ma consumato dal duro lavoro. E' una visione dell'America a due facce, una del prozio che la vede come una speranza di sopravvivenza e poi quella del giovane nipote per il quale l'America è un mito intellettuale e una fonte di nuova cultura. La traduzione è stata piuttosto difficile, perché il testo italiano non ha una sintassi lineare, ma offre una serie di immagini, che spero di avervi reso più comprensibili. Nel mezzo un video con l'esecuzione dal vivo della ballata da parte dell'autore To get back to the subject of emigration, I would like to propose this ballad of Francesco Guccini, dedicated to his grandfather's brother Amerigo, who emigrated to America in the past century and returned home after some years with...