Un pomeriggio a Barga


Venerdì, dopo una settimana piuttosto piovosa, finalmente è arrivato il bel tempo e ne abbiamo approfittato per visitare Barga, un borgo medievale di indiscussa bellezza, posto alla sommità di un colle e circondato da ogni parte da montagne: a sud est le Pizzorne, a sud ovest le Alpi Apuane e a nord l'Appennino. Nelle giornate di sole, quando l'aria è tersa, dal prato del Duomo romanico che sorge alla sommità del paese, è possibile ammirare un panorama stupendo.

Barga è un'antica cittadina, la cui esistenza risale addirittura alla preistoria. Nel periodo storico, sappiamo che appartenne ai Liguri, poi dal II secolo a.C. Ai Romani e successivamente fu feudo Longobardo. Dopo il 1000, i lucchesi e i pisani tentarono a più riprese di conquistare Barga, che, per evitare i continui assedi, si sottomise a Firenze. Proprio sotto i Medici conobbe un periodo di crescita economica: per i fiorentini infatti il territorio di Barga era fonte di materie prime, che venivano compensate con l'esenzione dalle tasse, favorendo così lo sviluppo di attività artigianali e commerciali. Dal secolo XV al XVII la città si arricchì di palazzi rinascimentali, quali il Palazzo Pancrazi, oggi sede del Comune.

Con l'Unità d'Italia, Barga cessa di godere dei privilegi che aveva e la sua economia perde di importanza, tanto che molti barghigiani sono costretti ad emigrare, soprattutto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Un rapporto intenso lega ancora oggi la città ai suoi emigranti, in special modo con quelli stabilitisi in Scozia: qui la comunità ha relazioni molto strette e vivaci, per cui la creazione della rotta Gasgow – Pisa da parte della Ryanair un paio di anni fa è stata addirittura salutata con una festa cittadina!

Barga è anche una città molto legata a Garibaldi, e ne parliamo volentieri, visto che quest'anno si celebra il 150° dell'Unità d'Italia. Nella piazza dove c'è la statua del generale, abbiamo notato anche una targa per ricordare Antonio Arrighi, un ragazzo di Barga che ad appena 13 anni si arruolò come tamburino nella spedizione dei Mille per la liberazione del Regno delle Due Sicilie dai Borboni.


English translation

Last Friday, after a rather rainy week, it was sunny again, so we took the opportunity for a trip to Barga, a medieval hilltown of great charm, surrounded on each side by mountains: to the southeast the Pizzorne, to the southwest the Apuan Alps and to the north the Appennines. On sunny days when the air is clear, from the green surrounding the Romanesque Cathedral on top of the hill you can enjoy a splendid view.

Barga is an ancient small town, which has existed since prehistory. During the historic era it was first under the rule of the Ligurians, then from the II century b.C. It belonged to the Romans. After the Romans came the Longobards and the Germanic rule. In the early Middle Ages, Barga was often under siege from the powerful neighbors of Lucca and Pisa, who aimed at conquering the town: finally, in the year 1341, the “Barghigiani”, to avoid any further stressful and dangerous situation, chose to submit to the rule of Florence, under which they remained until the Unity of Italy. This was a fortunate event, as for the following centuries Barga enjoyed a long period of economic growth and prosperity, as Firenze granted the privilege of tax exemption in exchange for the provision af raw materials from its territory. From the XVI to the XVII century some Renaissance palaces were built in the city, among which Palazzo Pancrazi, today the seat of the Town Hall.

With the unification of Italy, Barga ceased to enjoy the privileges of the past and its economy declined, so that many people were forced to emigrate to Great Britain and the United States. A strong tie still binds Barga to its emigrants, especially those who settled in Scotland: with them are the most frequent and deep relationships, so that the creation of the route Glasgow-Pisa by Ryanair 2 years ago was even celebrated by the city council!

Barga has also a traditionally strong attachment to Garibaldi: it's only right to mention this in the 150th year from the Unity of Italy. Curious to know, in the square where the General's statue was erected, we found a memorial plaque to remember a boy of 13 from Barga, Antonio Arrighi, the wee drummer of the Thousand expedition to free the South of Italy from the Bourbons' oppression.

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