Un viaggio estivo tra ricordi, campagne e ricette...

Tra i piccoli piaceri della vita che mi piace concedermi c'è quello di passare una serata ogni tanto con le mie sorelle: sono serate di chiacchiere, confidenze, risate, ricordi e qualche volta progetti più o meno fantasiosi o realizzabili! Qualche sera fa avevamo appunto deciso di trovarci a casa mia per passare una di queste serate; prima che arrivassero mi sono ricordata di avere un vecchio album di foto in bianco e nero dei miei nonni: ho iniziato a sfogliarlo e immediatamente un fiume di ricordi, immagini e profumi della mia infanzia mi ha assalita e commossa. I miei nonni erano contadini, persone semplici di campagna, che si alzavano la mattina “al canto del gallo” e andavano a letto la sera “con le galline”. Avevano una piccola vigna e un oliveto, una grande quantità di polli e galline (la domenica sulla tavola non mancava mai un buon “brodo di gallina vecchia”!), un grande orto dove durante l'anno si alternavano verdure , alberi di ciliegie, pesche, mele, pere, melograni e un cachi, che per Natale aveva sempre dei bellissimi frutti arancioni!
Proprio per Natale noi nipoti facevamo l'albero: usavamo come addobbi una grande quantità di noci, mandarini e biscotti fatti da noi bambini con la nonna!
Insieme all'inverno l'altro momento indimenticabile dell'anno erano le vacanze estive; dopo pranzo, seduti sul letto a giocare a carte, o a imparare a memoria qualche strana filastrocca, aspettavamo che il caldo diminuisse e verso le cinque del pomeriggio, armati di secchielli pieni d'acqua, innaffiatoi, rastrelli e pale costruite da mio nonno a nostra dimensione, andavamo allegri e contenti nell'orto, a strappare via le erbacce, dare acqua alla verdura, raccogliere pomodori, fagiolini e zucchini maturi!
Il sabato c'era “da fare il pane”: proprio così, facevamo il pane! Farina, acqua, lievito e sale e tutti a impastare! Mio nonno la mattina accendeva il forno a legna, mia nonna apriva la madia dove si impastava e metteva delle assi di legno in cucina, dove venivano messe le pagnotte di pane prima di essere cotte.




Poi tutti in fila facevamo una processione dalla cucina al forno, dove mia nonna infornava il pane da cuocere.
Il pane rimaneva buono per una settimana e c'erano tantissimi modi per mangiarlo anche quando aveva qualche giorno “di troppo”!


A me piaceva, e piace, tantissimo la “panzanella”, un piatto tipico toscano: un' insalata di pane forse è la definizione più adatta, anche se a me sembra troppo riduttiva! Ci sono il sapore e il profumo del pane, dei pomodori, del basilico e, a chi piace, della cipolla fresca! Insomma, i profumi dell'estate, e per me, delle mie fantastiche estati in campagna, con i giochi, le lucciole e le leggende che mia nonna ci raccontava la sera prima di andare a letto...
Mi è piaciuto rendervi partecipi di questi miei ricordi e vi voglio regalare la ricetta della panzanella...


Ingredienti per 4 persone:
8 fette di pane casalingo (meglio se raffermo)
4 pomodori maturi
3 cipollotti rossi o bianchi
Aceto bianco
Olio extravergine di oliva
Sale
Pepe
Mettete le fette di pane raffermo in una ciotola con dell'acqua fredda e due cucchiai di aceto e fatele ammorbidire per 20 minuti circa, poi strizzatele bene e sbriciolatele in una insalatiera. Fate a fettine sottili i cipollotti, e affettati i pomodori in pezzi non troppo grandi. Unite le verdure al pane e mescolate bene per fare insaporire. Aggiungete olio, sale, pepe e basilico e mescolate ancora. La panzanella deve essere tenuta in frigorifero almeno per un’ora prima che possa essere gustata al pieno della sua freschezza.
Se volete potete aggiungere tonno, olive, capperi, cetrioli, sedano, o tutto quello che la vostra fantasia vi suggerisce. Provatela, è fresca e gustosa. E un abbraccio a tutte le nonne del mondo!

A summer trip through memories, country life and recipes

Now and then I enjoy spending an evening with my sisters: chatting, telling each other's secrets, laughing, reviving memories and sometimes making more or less fanciful or workable plans. Days ago we had just decided to meet at my home to spend the evening together and before they arrived I found an old scrap book with black and white pics of my grandparents: I started to leaf through it and suddenly memories of images and scents from my childhood seized and moved my mind. My grandparents were peasants, simple country folks, who woke up in the morning at the rooster's crow and went to bed in the evening "with" the hens. They owned a small vineyard and an olive grove, a good bunch of chicken and hens (for our Sundays' lunch an “old chicken soup" was never missing), a large vegetable garden and orchard, where during the year according to the season grew all kind of vegetables, and fruits like cherries, peaches, apples, pears, pomegranates, and there was even a persimmon tree, which at Christmas had its fine orange fruits still. And Christmas time was when all of us grandchildren adorned the tree, using lots of nuts, mandarines and biscuits we had cooked with the help of our grandma.

As well as Christmas in winter, another memorable time of the year were the summer holidays; after lunch sitting on the bed playing cards or learning a weird rhyme by heart, we waited until about five in the afternoon when the heat was less, to go out into the garden equipped with buckets, rakes and shovels built by our grandad at our measure and happily pulled up the weed, watered the vegetables, and picked ripe tomatoes, beans and zucchini!

Saturday was the day of the bread, as we cooked our bread every week: flour, water, yeast and salt, and let's all knead dough! In the morning grandad lit the firewood oven, grandma opened the dough tray and set the boards in the kitchen, where the loafs were lined up before baking. Then we all followed the operations from the kitchen to the oven where grandma put the bread to bake. The bread was good for a week and there were lots of ways to eat it even after.

For example, the “panzanella”, a typical Tuscan dish which I liked and still like a lot: bread salad is perhaps its correct definition, yet too simplified: it contains the taste and flavour of bread, of tomatoes, of basil and if you like, of fresh onion! In short, the flavours of summer, and for me, of my fanciful holidays in the country with the games, the fireflies, and the fairy tales my grandma told me before going to bed. I am glad to share these memories and I like to present you the recipe of the “panzanella”, which I hope you will enjoy as a refreshing summer meal:

Ingredients for 4 persons

8 slices of Tuscan bread (better if some days old, a bit hard)

4 ripe tomatoes

3 red or white fresh onions

white vinegar

extra-virgin olive oil

salt

pepper

Put the slices of hard bread in a bowl with cold water and two spoons of vinegar, let them soften for about 20 minutes, then squeeze them well and crumble them into a salad bowl. Cut the onions in thin slices and the tomatoes in small pieces. Add the vegetables to the bread and stir well to make tasty. Add oil, salt, pepper and basil and stir again. Then put the panzanella into the fridge for at least one hour as it tastes best a little cool. If you like you can add tuna, olives, capers, cucumbers, celery or whatever your fancy suggests.

Try it, it's fresh and tasty. And a big hug to all grandma's of the world!


Commenti

Post popolari in questo blog

I Frati lucchesi

Il nostro fiume, il Serchio

Come si facevano i necci di castagne nei tempi passati