L'INCREDIBILE STORIA DI BENEDETTO BARSOTTI
Abbiamo conosciuto recentemente
un signore francese, Patrick Moreaud, che ci ha raccontato la storia
sua e della sua famiglia con un tale entusiasmo da farci decidere di
scrivere un breve resoconto di questa "avventura".
Patrick è un discendente
della famiglia Barsotti di Lucca. Ma ne è ignaro, almeno fino a
quando, al momento di andare in pensione dopo 40 anni di intensa
attività di architetto e designer, ritrova il certificato di nascita
di sua nonna Clotilda Barsotti, nata a Tunisi nel 1875 e madre di
Aurora, la mamma di Patrick. Sul certificato c'è scritto che è una
signora di nazionalità italiana originaria di Lucca, in Toscana.
Patrick tutto questo lo aveva
quasi dimenticato, anche se spesso gli veniva da pensare che il suo
saper fare, la sua creatività venivano da un'italianità nascosta in
lui. Si ricorda di Tunisi, che aveva dovuto lasciare dopo
l'indipendenza con la propria famiglia spogliata di tutto e
totalmente rovinata.
Ma il nome della città di
Lucca, da dove proveniva la nonna Clotilde, gli riporta alla memoria
una bellissima storia di tanti anni fa, quando era ancora un
ragazzino con gli occhi azzurri del colore del mare Mediterraneo e i
capelli riccioluti e biondi.
Ed
ecco le sue parole per raccontare quella storia:
Troppo piccolo in
quest'epoca per andare in Francia con i miei genitori, rimanevo a
casa sotto l'affettuosa protezione della mia madrina Leontina
Barsotti, che chiamavo 'Zia Leo', una madrina che mi coccolava
durante l'assenza dei miei genitori e posso dire ancora oggi che
pensando a quei momenti mi viene in bocca il sapore delle sue
frittelle e di tanti altri dolci. Come ancora mi ricordo della sua
dolcissima voce, una voce che mi faceva viaggiare attraverso tutti i
paesi che aveva visitato.
Una sera Leontina mi ha detto:
"Patrizio mio, è il momento di sapere perché sei nato a Tunisi
e di conoscere la storia della famiglia di tua madre Aurora. Bisogna
sapere che tutti i Barsotti nati a Tunisi sono discendenti di uno
schiavo del Bey, il re di questo bellissimo paese.
I Barsotti di Lucca, nel 13°
secolo, erano una delle cinque famiglie che praticavano l'Arte della
Seta, e sono sempre rimasti in città con numerosi discendenti. Ma
facciamo un salto nella storia dei Barsotti per arrivare fino a
Benedetto Barsotti, figlio di Jacopo e Petronilla, nella prima metà
dell' '800. In quest'epoca, il palazzo dei Barsotti si trovava in Via
Vittorio Veneto, vicino al Palazzo Ducale. Jacopo Barsotti è un
grande negoziante di olio d'oliva e di prodotti tipici toscani e
commercia molto con i paesi stranieri, tra cui l'Inghilterra. Il suo
magazzino si trova vicino a casa sua in Via della Dogana.
Un giorno del 1824, il giovane
Benedetto esce dal suo palazzo in Via Veneto, passando da Corso
Garibaldi fino a Porta San Pietro, e firma il registro di uscita
dalla città, dicendo che va a fare una passeggiata sul mare.
Aveva 25 anni, ma non sapeva che
a quel tempo nel mare Mediterraneo si trovavano molti pirati
tunisini, pagati dal Bey di questo paese, che facevano razzie sulle
coste italiane per catturare numerose persone da utilizzare come
schiavi. E così Benedetto ha fatto la sua ultima passeggiata sul mare, perché è stato rapito dai pirati, arrivando poi dopo
qualche giorno in barca con le catene ai piedi al porto di La
Goulette di Tunisi (importante porto vicino alla capitale dove
arrivano anche le barche dei pescatori tunisini). Questo giovane
schiavo aveva fatto gli studi a Lucca, sapeva leggere, scrivere e far
di conto, mentre gli altri schiavi italiani erano contadini o
pescatori, mai andati a scuola.
Benedetto si è così distinto
dagli altri schiavi e i Tunisini hanno capito che questo lucchese
aveva delle capacità da sfruttare al meglio per il loro paese, e il suo destino è cambiato: qualche anno dopo è diventato uno
degli Ammiragli dell'importantissima flotta del Bey di Tunisi.
Felice del suo nuovo destino in questo bel paese che all'epoca
iniziava a svilupparsi, ha sposato Maria Lacomare, originaria di
Trapani e da questo matrimonio sono nati nove bambini. Da lì, è
cresciuta in questo paese una delle grandi famiglie di Toscana, che
ha fatto parte dell'aristocrazia italiana partecipando al suo
sviluppo economico, culturale, artistico e scientifico.
A questo punto della storia dei
Barsotti, Zia Leo ha detto:
"Patrick, è arrivata l'ora
di dormire: la storia della tua famiglia non finisce qui, ma bisogna
ricordarcela per capire, caro mio tesoro, che con il sapere, il
coraggio, la volontà e la determinazione che ha avuto il tuo
bisnonno Benedetto Barsotti, quale che sarà il tuo destino,
troverai la strada giusta: buonanotte, amore mio, rimango vicino
a te"
E Patrick si è addormentato
subito, viaggiando sul l' azzurro Mediterraneo come Ammiraglio
di una flotta di navi alla scoperta del Mondo.....
Una bellissima storia davvero:
storia vera o leggenda per far fare dei bei sogni a un bambino?
Storia rimasta in un angolo
della mia memoria, che viene alla luce oggi, leggendo il documento
sulle origini lucchesi di mia nonna Clotilda Barsotti.
Così mi è venuto il desiderio
di saperne di più, e forse anche di capire la mia Italianità e la mia Lucchesità, di capire, oggi, il mio desiderio di
studiare a scuola la lingua italiana, di andare, tanti anni dopo, per
i miei progetti, a cercare le competenze molto creative degli
italiani del Nord, del Centro, del Sud, di ascoltare i grandi
compositori di musica classica: Vivaldi, Boccherini, Puccini e tanti
altri, di poter parlare la lingua dei miei antenati senza aver
sentito a casa mia una parola di italiano da mia mamma Aurora, di
mettere sempre l'accento tonico al posto giusto, leggendo la Divina
Commedia di Dante alla mia professoressa di italiano, che non ha mai
capito come un piccolo francese potesse farlo senza sbagliarsi.
Detto questo, Patrick e sua
moglie Marianne decidono di andare a scoprire Lucca al più presto e
dal primo giorno si sono innamorati della città.
Due anni di ricerche
genealogiche, aiutati da amici di Lucca, per ritrovare tracce
dell'avo Benedetto Barsotti.
E un giorno di grandissima
emozione è stato quello della scoperta di un documento
INCREDIBILE..... un documento ufficiale, sul quale era scritto e
confermato dell'uscita di Benedetto Barsotti, figlio di Jacopo
Barsotti di Via Veneto in Lucca a Pasqua del 1824, senza traccia del
suo ritorno.
Ho capito meglio da questo
giorno il perché a Lucca mi sentivo a casa mia, e ho avuto la
certezza che quella storia di famiglia non era una leggenda.
THE
INCREDIBLE STORY OF BENEDETTO BARSOTTI
We have recently known a French
gentleman, Mr Patrick Moreaud, who has told us the story of himself
and his family with such enthusiasm, that we have decided to write a
piece on his "adventures".
Patrick is a descendant of the
Barsotti family from Lucca. But he has not been aware of it, at
least until when he retired after 40 years of intense activity as
architect and designer, and he chanced to find the birth certificate of his
grandmother Clotilda Barsotti, born in Tunis in 1875 and mother of
Aurora, Patrick's mother. The certificate says she is a lady of
Italian nationality, coming from Lucca in Tuscany.
Patrick had almost forgotten this, even though many times he had a feeling that his skill and his
creativity came from the Italianity he brought hidden inside. He remembers
Tunis, the city he had been forced to leave after the independence,
his family disrobed of anything and totally ruined.
But the name of the city of
Lucca, where his grandma Clotilde came from, brought to his
memory a beautiful story of many years back, when he was a little boy
with Mediterranean blue eyes and curly blonde hair.
Here are his words to recount
that story:
As I was too young then to
go to France with my parents, I stayed at home under the loving
protection of my godmother Leontina Barsotti, whom I called Aunt Leo,
a woman who babied me during the absence of my parents, and even
today when I think of those moments, I feel the taste of her
pancakes and lots of other cookies, as well as I recall her sweet
voice, which made me travel through all the countries she had been
to.
One night Leontina told me
“Patrick dear, it's time you knew why you were born in Tunis and
the story of your mother Aurora's family. You must know that all
Barsotti's born in Tunis are the descendants of a slave of the Bey,
the king of this wonderful land.
The Barsotti's in Lucca, back in
the 13th century, were one of the five
Lucchese family plying the Silk Trade, and have always lived in town
with many descendants. Let's now step forward in the Barsotti's
story until we meet Benedetto Barsotti, son of Jacopo and Petronilla,
during the first half of 1800. In that period, the Barsotti palace
was in Via Vittorio Veneto, near Palazzo Ducale. Jacopo Barsotti was
a big trader of olive oil and typical Tuscan products which he sold also in foreign countries notably in England. His warehouse was near his
home, in Via della Dogana.
On a day of 1824, the young
Benedetto went out of his palace in Via Veneto, walked along Corso
Garibaldi to Porta San Pietro and signed the record of exit from the city, declaring to be going to the seaside for a walk.
He was 25 years old, yet he was
unaware that in that period the Mediterranean sea was ploughed by
lots of Tunisian pirates, hired by the Bey of that country to raid
the Italian coasts and capture men to be used as slaves. So
Benedetto went for his last walk on the seaside, as he was seized by
the pirates and some days after was landed in chains at the port of
La Goulette in Tunis (important harbour near the capital, which also
serves the Tunisian fishing boats).
The young slave had studied in
Lucca, could read, write and reckon, while the other Italian slaves
were simple uneducated peasants or fishermen. So Benedetto
distinguished himself among the other slaves and the Tunisian felt
the young man from Lucca had talents to make the most of for their
country, so his destiny changed and some years later he became one of
the Admirals of the powerful Bey of Tunis' fleet.
Happy with his new perspective
in this beauitful land, which at that time was starting to develop,
he married Maria Lacomare, coming from Trapani, and they had nine
children. One of the great families from Toscana has since grown in
this country, becoming part of the Italian aristocracy and contributing to its economic, cultural, artistic and scientific development"
At this point of the Barsotti's
tale, Aunt Leo said:
“Patrick, it's time to sleep:
the story of your family does not finish here, but you must keep it
in mind, my darling, that with your great grandfather Benedetto
Barsotti's knowledge, will, courage and determination, whatever you
destiny will be, you will find the right way: good night, love, I
will be near you”
And Patrick fell asleep, dreaming of traveling on the Mediterranean blue sea as an Admiral of a fleet
discovering the world.....
A very enticing story indeed :
a true story or a tale told to bring sweet dreams to a child?
A story hidden for years in a
corner of my mind, and coming forth today, while I read the document
stating the Lucchese origin of my grandmother Clotilda Barsotti.
So I longed to know more, to
understand my Italianity and my “Lucchesity”, my desire to learn
the Italian language, to go and look for the creative skills of the
Italian from the North, the Centre and the South to help me in my
creations, to listen to the great classical composers: Vivaldi,
Boccherini, Puccini and lots more, to be able to speak my ancestors'
language without ever hearing a single Italian word from my mother
Aurora at home, to always put the tonic accent in the right place
while reading the Divine Comedy to my Italian teacher, who did not
understand how a small Frenchman could do that without mistakes.
That said, Patrick and his wife
Marianne decided to move to Lucca as soon as possible and from their
first day they fell in love with the city
It took two years of
genealogical investigation, with the help of friends from Lucca, to
find traces of the forefather Benedetto Barsotti.
And one day, I felt the deepest
emotion when I found an UNBELIEVABLE document...... an official
written statement of the exit from Lucca of Benedetto Barsotti, son of Jacopo
Barsotti, Via Veneto, on the Easter of 1824, with no trace of
his returning home.
From this day I could explain
better why I felt at home in Lucca and I had the certitude that the story of my family was not a legend.
Commenti
Posta un commento