Viareggio è una suggestiva cittadina balneare sulla costa tirrenica della Versilia a circa 20 km da Lucca, dove ogni anno in febbraio e marzo si svolge un famoso Carnevale,un evento spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo. A Viareggio la tradizione del Carnevale risale alla seconda metà dell'Ottocento. La sua prima edizione si svolse nel 1873, quando un gruppo di giovani dell'alta società viareggina organizzò la prima sfilata di carrozze trainate da buoi e addobbate di fiori. In breve tempo questa idea divenne uno dei simboli della città. Già a fine secolo, infatti, le carrozze furono sostituite dai carri trionfali, montati dagli operai dei cantieri navali e addobbati e decorati da scultori locali. Altra caratteristica distintiva del Carnevale è l'allegoria delle figure, in chiave satirica e di impegno sociale. La sfilata dei carri, con a bordo ragazzi in costume che lanciano coriandoli, stelle filanti e caramelle, diventa così anche l'occasione di prendersi gioco di politici, usi e costumi e fatti della vita italiana e del mondo. È una particolarità, questa, che si mantiene ancora intatta nel tempo. Nel 1925, viene introdotta la cartapesta, un impasto di acqua, colla, gesso e carta, molto leggero e adatto a modellare forme mobili da montare sui carri. Questa tecnica farà la fortuna del carnevale e lo renderà unico in tutta Italia. Da sempre, ogni anno, ospiti illustri, politici, personaggi dello sport e dello spettacolo, sono presenti a Viareggio per ammirare la propria caricatura in cartapesta, così come ad ogni corso mascherato partecipano centinaia di migliaia di spettatori, decretando un continuo successo alla manifestazione.
Il Carnevale di Viareggio prevede un mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate di carri spettacolari, feste rionali e veglioni in maschera. Ed è anche un momento di incontro tra popoli e culture diverse il cui scopo è quello di esaltare i valori universali di solidarietà e pace. Le sfilate di questo Carnevale 2011 saranno a febbraio il 20 e il 27, e a marzo il 6, l' 8 e il 13.
Viareggio is a picturesque seaside resort located at 20 km from Lucca. During the months of February and March the city interrupts its quiet winter season with the spectacular event of the Carnival. The beginning of this tradition dates back to 1873, as a group of youths from the upper class of Viareggio organized a first parade of carts, pulled by oxen and adorned with flowers. In a few years this idea became a symbol of the city. Already at the turn of the century, the carts were replaced with triumphal carriages, built by shipyard workers and decorated by local sculptors. Another feature of the Carnival that soon came into being was the allegory of the carriages, inspired by satire and social commitment. Their parading with youths on board throwing confetti, streamers and candies, became a way of mocking politicians, customs and events of the italian and international life, which has been maintained till present. In 1925 the use of papier-mâché was started: a mix of water, glue, chalk and paper, light and fit to mould mobile figures suitable to be fixed on the floats. Every year a bunch of personalities from the world of politics, sports and show business gather in Viareggio to admire their papier-mâchécaricatures and thousands of people participate in every masqued parade, conferring on the carnival enormous success. The whole town becomes the scene of day and night feasts, spectacular floats parading, neighborhood festivals and masqued balls. The Carnival is also an ideal crossroads of different peoples and cultures and celebrates the universal values of peace and solidarity. The Parades of this year's Carnival will take place on February 20 and 27 and on March 6, 8 and 13.
Qualche giorno fa in una delle nostre lezioni di cucina Eva ha preparato insieme agli studenti i famosi Frati, quelle deliziose ciambelle (col buco, sennò che ciambelle sarebbero?) che si mangiano qui a Lucca tutto l'anno, ma particolarmente nel mese di Settembre, quando noi lucchesi andiamo a comprarceli al banchetto in Piazza Grande, o alle giostre. Esistono diverse variazioni sul tema dei frati; si trovano vuoti, quelli che io preferisco, oppure senza buco e ripieni di crema o (nella versione più moderna) di nutella (in questo caso si chiamano bomboloni), oppure fatti a cilindro e ripieni di crema o di cioccolata (questi sono i fantastici cannoli, ricordo di una gioventù beata quando potevo ancora mangiarli...) La caratteristica che tutte queste varianti hanno in comune è che sono tutti dolci fritti, ma strafritti, e pieni di zucchero, ma strapieni di zucchero. I frati si trovano in tante regioni d'Italia, con nomi diversi. Per me, l'idea del frate evoca l...
In questi giorni di gran caldo, mi è venuta l'idea di andare a cercare un po' di refrigerio nelle acque del Serchio, il fiume che passa da Lucca, subito a nord della città – a pochi minuti dalle Mura. Ci sono stata un paio d'ore, e devo dire che ne è valsa la pena – l'acqua è fresca e trasparente, la zona è molto tranquilla, niente code per andare o tornare né problemi di parcheggio: insomma, un'esperienza da consigliare. Certo, il mare è il mare, però un pomeriggio al fiume può essere una valida alternativa... Il Serchio è uno dei fiumi più importanti della Toscana; nasce nell'Alta Garfagnana e dopo un percorso di oltre 100 km sfocia in mare, poco a nord di Pisa. Nel corso dei secoli il Serchio ha avuto diversi percorsi - è un fiume “agitato” e per un periodo molto lungo ha causato seri danni alla Piana di Lucca con le sue continue alluvioni. I Lucchesi, comunque, caparbi come sono sempre stati, non si sono mai arresi e hanno sempre cercato di ...
Vi offriamo una descrizione fotografica del procedimento tradizionale di preparazione dei necci (sfoglie di pasta di farina di castagna da mangiare da sole o con la ricotta): oggigiorno, invece dei testi di pietra si usano delle piastre di acciaio, un po' meno poetiche, segno di modernità. Le foto di Ugo Conti sono tratte da un libriccino pubblicato dagli amici del Museo del Castagno di Colognora di Pescaglia. We are offering you here a photo description of the traditional way of cooking "necci" (a thin pancake of chestnut flour to eat alone or filled with ricotta cheese): nowadays, instead of the stone plates, they use steel plates, somewhat less poetic, a sign of modernity. Pictures are by Ugo Conti and are taken from a booklet published by our friends of the Museum of the Chestnut in Colognora di Pescaglia. (I won't translate the captions, as they are simple sentences, useful to learn) Si accende il fuoco nel camino Un mazzetto di foglie di castag...
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