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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

Chet Baker e Lucca

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Immaginatevi di passeggiare sulle mura di Lucca e di passare di fronte alle carceri di San Giorgio, da una cui cella arriva il suono fluido e suadente di una tromba : chi la suona è Chet Baker, un grande del jazz incarcerato in seguito a una condanna per uso di droga. E' quanto avveniva tra il 1960 il 1961, quando Chet Baker risiedette a Lucca (occupò per lungo tempo la camera n. 15 dell'Hotel Universo) e animò con la sua grande musica e la sua irrequietezza la vita della città e dei locali versiliesi, la Bussola e il Bussolotto, dove i suoi fan lo seguivano in entusiasmanti jam sessions. Riguardo all'episodio che lo fece condannare alla prigione, la notizia è che fu trovato dalla polizia in una stazione di servizio a San Concordio, ferito e sanguinante nel tentativo di farsi un'iniezione di stupefacente. Nel clamoroso processo che ne seguì Chet Baker fu infine condannato a 16 mesi di reclusione. Si dice che quando entrò in prigione, la guardia chiese se pote

Giuseppe Giusti scrive a Dante Alighieri

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Andando a Montecatini Alto, non si può non notare l'attaccamento di quel borgo al poeta Giuseppe Giusti (1809-1850), che vi risiedette nella casa vicino alla chiesa, e a cui è dedicata la piazza principale. Per curiosità sono andato a cercare le opere del Giusti, vissuto nella prima metà dell'ottocento: si tratta di poesie dal carattere piacevole, a volte pungente, a volte malinconico, con argomento la vita nella provincia toscana nei suoi vari aspetti - l'amore, la religione, i rapporti sociali, la politica.... E ne ho trovata una che mi è particolarmente piaciuta : è un sonetto di argomento politico dedicato a Dante, il sommo poeta. Il Giusti fa un paragone tra la situazione dell'Italia del 1848, e quella di Firenze nel Trecento, quando Dante fu costretto all'esilio per le sue idee. A DANTE Allor che ti cacciò la parte Nera Coll'inganno d'un Papa e d'un Francese Per giunta al duro esiglio, il tuo paese Ti diè d'anima ladra e barattiera: E ciò per

Amerigo (L'emigrazione italiana)

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Per ritornare al tema dell'emigrazione, vorrei proporre questa ballata di Francesco Guccini dedicata al fratello di suo nonno, Amerigo, che emigrò in America nel secolo scorso e ritornò a casa dopo qualche anno senza aver fatto molta fortuna, ma consumato dal duro lavoro. E' una visione dell'America a due facce, una del prozio che la vede come una speranza di sopravvivenza e poi quella del giovane nipote per il quale l'America è un mito intellettuale e una fonte di nuova cultura. La traduzione è stata piuttosto difficile, perché il testo italiano non ha una sintassi lineare, ma offre una serie di immagini, che spero di avervi reso più comprensibili. Nel mezzo un video con l'esecuzione dal vivo della ballata da parte dell'autore To get back to the subject of emigration, I would like to propose this ballad of Francesco Guccini, dedicated to his grandfather's brother Amerigo, who emigrated to America in the past century and returned home after some years with

X agosto - Giovanni Pascoli

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Domani è il 10 Agosto, la notte di San Lorenzo - in questa notte si può vedere uno dei tanti spettacoli della natura,le stelle cadenti, e possiamo esprimere un desiderio per ogni stella che abbiamo la fortuna di scorgere... ma "X Agosto" è anche il titolo di una malinconica ma dolcissima poesia di Giovanni Pascoli, grande poeta decadente italiano che ha vissuto anche nella nostra provincia. Ecco la poesia, recitata da Alberto Lupo (dalla voce indimenticabile, un importante attore di teatro, scomparso qualche anno fa) e con il sottofondo del Coro Muto tratto da Madame Butterfly di Puccini...Insomma,una straordinaria combinazione di forme d'arte differenti(poesia, musica, recitazione). E domani sera tutti a scrutare il cielo!! Questo è il testo della poesia: X Agosto (di G.Pascoli) San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto: l'ucc